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La folle regata si corre ogni quattro anni, la prima edizione fu nel 1989-1990, con il francese Titouan Lamazou che chiuse il giro in 109 giorni, l’ultima nel 2012-2013, incoronò un altro bleu, François Gabart con l’incredibile tempo record di 78 giorni e due ore. Solo francesi, i vittoriosi, ma quest’anno salpano anche una manciata di inglesi, americani, un giapponese, un irlandese e l’anziano ungherese-icona, Nandor Fa. Nessun italiano, anche se a lungo si è sperato nella presenza di Alessandro De Benedetto, skipper italiano di pregio, adottato dai francesi, che però si è fermato in banchina ed è diventato team manager per Bertrand De Broc, uno dei velisti top al via.

Quest’anno la grande novità sono le barche. Sono i “soliti” velocissimi, marziani, Imoca 60, monoscafi lunghi poco più di 18 metri, che però si “vestono” di nuove appendici marine, sui bordi dello scafo, due virgoloni che vanno all’insù, che consentono maggiore angolo di raddrizzamento e agevolano velocità da missile. Sulla scia delle derive volanti adottate dal trimarano di Giovanni Soldini. Questi “baffi” consentono alla barca si sollevarsi sull’acqua e, dicono in Francia, potrebbero essere le “armi letali” di questa edizione.

“Come se Icaro stesse facendo le scarpe ad Archimede” ha sintetizzato Gabart.
Ma saranno abbastanza resistenti nelle latitudini dei 40 ruggenti, e i 50 urlanti, tra gli iceberg, le correnti e le bufere degli emisferi sud? La risposta non è ovvia. Sono sette, su 29, le barche con questa nuova livrea, “una rivoluzione”, le chiama Sébastien Josse, che parte su Edmond de Rothschild. “Quelle barche aliscafo possono generare movimenti molto violenti, i fenomeni di accelerazione e decelerazione sono particolarmenti brutali. Sarà sufficiente l’abilità degli skipper a domare barche che potranno raggiungere una velocità di 33-34 nodi (circa 65 km / h), cioè quella dei trimarani oceanici di 10-15 anni fa? “, si chiedono gli appassionati.

Barche con i moustache hanno già vinto tre importanti regate oceaniche, la St Barth-Port-la-Forêt con Josse, la Transat con Armel Le Cléac’h e la New York-Vandea con Beyou, ma la Vendée Globe è una corsa molto più lunga, 21.638 miglia, circa 40mila chilometri sulla carta geografica.

E’ l’Everest dei mari, e’ un incubo del gran largo. Le risposte si avranno a partire dal 20 gennaio, i primi arriveranno al traguardo intorno a quella data. Se resisteranno ai moustache…

Per seguire gli sviluppi della regata basta andare qui : http://www.vendeeglobe.org/en/ sul sito ufficiale.
    Categoria: Regate

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